Benefici del CBD e ricerche

Il CBD è diventato protagonista di numerosi studi scientifici per i suoi molteplici effetti benefici sul corpo umano. Mentre proseguono ricerche e approfondimenti sul tema, l’azione positiva del cannabidiolo è stata già riscontrata in diversi campi. Il CBD aiuta a ridurre disturbi del sonno e dell’appetito e a lenire dolori muscolari, ma è anche un prezioso alleato nella lotta ai disturbi psichiatrici e neurologici, tra cui depressione, ansia ed epilessia.

Le prime proprietà farmacologiche del CBD sono emerse proprio nel trattamento di quest’ultima patologia. Nel 1973 un team di ricercatori brasiliani scoprì che il CBD svolge un ruolo attivo nel ridurre o bloccare le convulsioni indotte negli animali da laboratorio. Alla fine degli anni ‘70, lo stesso gruppo di ricercatori decise di testare il CBD su 16 pazienti affetti da epilessia. Durante le diverse fasi dell’esperimento, ai pazienti furono somministrati CBD o placebo, in aggiunta ai farmaci antiepilettici prescritti prima del test, che non erano riusciti ad eliminare le crisi convulsive. Al termine del periodo di osservazione, soltanto uno degli otto pazienti curati col CBD non mostrava alcun miglioramento.

Da quel momento in poi le ricerche in questo campo sono proseguite, fino al raggiungimento di un importante traguardo: nel giugno 2018 la Food and Drug Administration statunitense ha approvato l’Epidiolex, il primo farmaco a base di CBD in grado di ridurre sensibilmente gli attacchi convulsivi in due rare forme di epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut e quella di Dravet.

Degne di nota anche le potenzialità benefiche del CBD contro il morbo di Parkinson, patologia neurodegenerativa cronica e progressiva del sistema nervoso centrale.

Grazie alle proprietà antiossidanti e alla capacità di attivare i recettori CB2, i cannabinoidi si sono dimostrati dei promettenti aiutanti nel combattere questa malattia.

Nel 2014 uno studio condotto su 21 pazienti affetti da Parkison ha evidenziato miglioramenti nella qualità della vita dei malati.

Studi e ricerche sul CBD

Considerato il suo enorme potenziale, noi di Sensitiva abbiamo deciso di valorizzare gli effetti benefici del CBD, realizzando prodotti naturali e sicuri e fornendo informazioni utili ai consumatori.

In questa sezione abbiamo raccolto studi e ricerche autorevoli sull’azione del CBD in diversi campi per aiutarti a conoscere meglio questo principio attivo e fare una scelta consapevole.

A seconda delle tue esigenze, troverai l’olio al CBD Sensitiva che fa per te!
Qui le schede informative con tutte le indicazioni di cui hai bisogno:

Tabella delle applicazioni dei cannabinoidi

Alzheimer

Per le sue proprietà neuroprotettive, antinfiammatorie e antiossidanti, il CBD è stato studiato come possibile trattamento multifunzionale nella lotta contro l’Alzheimer.

Ansia, attacchi di panico e disturbi del sonno

Diversi studi hanno rilevato che il CBD, agendo sui recettori della serotonina, ha effetti ansiolitici e aiuta a ridurre stress, attacchi di panico e disturbi del sonno.

Epilessia

La capacità del CBD di migliorare la qualità della vita dei pazienti epilettici è stata dimostrata da diversi esperimenti. Di recente la Food and Drug Administration statunitense ha approvato l’Epidiolex, il primo farmaco a base di CBD in grado di ridurre sensibilmente gli attacchi convulsivi in due rare forme di epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut e quella di Dravet.

Parkinson

Grazie alle proprietà antiossidanti e alla capacità di attivare i recettori CB2, è stato scoperto che i cannabinoidi possono rivelarsi dei promettenti aiutanti nella lotta contro questa malattia.

Proprietà analgesiche e azione contro i dolori cronici

Secondo alcune ricerche, il CBD ha proprietà analgesiche, antinfiammatorie, antispasmodiche e può regolare la percezione del dolore.

Proprietà antiossidanti 

Da diversi studi è emerso che il CBD, grazie alle sue proprietà antiossidanti, riduce lo stress ossidativo nel corpo e i suoi effetti dannosi. Secondo alcuni esperti, sarebbe addirittura più efficace delle vitamine C ed E. 

Tumori

Stando ad alcune ricerche, il CBD funziona anche come potenziale agente chemioterapico, grazie alla sua capacità di inibire la proliferazione delle cellule tumorali, inducendone la morte per apoptosi.

Fonti principaliNCBI (National Center for Biotechnology Information), FrontiersPLOS ONE (rivista scientifica della Public Library of Science)